Venaria Reale ricorda le vittime della Shoah: 20 giorni di appuntamenti e iniziative dedicate

Foto Servizio Giornata della memoria_1

05/02/2020





Servizio di Vittorio Billera, Beatrice Falco
#FactoryVenariaReale 

Venaria Reale ricorda le vittime della Shoah: 20 giorni di appuntamenti e iniziative dedicate 



A Venaria Reale, gli appuntamenti per il Giorno della Memoria non sono stati celebrati in un giorno
o, il 27 gennaio, data della liberazione da parte dell'esercito dell'Armata Rossa nel 1945, del lager di Auschwitz, ma si protraggono per alcune settimane.
Quest’anno il via è avvenuto il 21 gennaio con l’inaugurazione di due mostre fotografiche nelle scuole medie. Un programma articolato fino al 9 febbraio con letture nelle scuole, installazioni, riflessioni di esperti e spettacoli teatrali, per ricordare l'orrore dell'Olocausto e lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti.
Laura Ferraris, Commissario straordinario Città di Venaria Reale: «La Città di Venaria Reale in occasione del Giorno della Memoria dedica un ampio spazio alla commemorazione attraverso momenti di riflessione e di spettacolo. Un momento per ricordare le vittime dell’Olocausto insieme alle associazioni cittadine, gli istituti scolastici, gli studenti e l’amministrazione comunale, perché come diceva Primo Levi, non bisogna capire ma sicuramente conoscere. Affinché l’orrore che c’è stato non si debba più ripetere».
Per tramandare la memoria alle nuove generazioni, gli istituti scolastici e l’ANPI di Venaria Reale, hanno organizzato due mostre tematiche con immagini di repertorio: “Donne nei lager” nella media Lessona succursale e “Bambini nel vento” nella media Don Milani succursale.
Carlo Iandolino, presidente ANPI Venaria Reale: «Noi come ANPI siamo sempre in prima linea per la difesa della Costituzione, dei diritti e delle libertà. Il senso di questa iniziativa è quello di far conoscere alle nuove generazioni i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale, con particolare attenzione all’Olocausto. Fare riferimento allo sterminio degli ebrei è importante affinché non si dimentichi questa triste pagina della storia dell’umanità».
Tra gli interventi e le riflessioni che hanno coinvolto gli studenti anche le lectio magistralis del professor Marco Meotto, che con un racconto originale e toccante, ha fatto riflettere i giovani delle terze medie delle scuole venariesi. Protagonista della vicenda Arpad Weisz, un allenatore di calcio ebreo ungherese, che ha vinto scudetti e l’equivalente della Champions League con il Bologna, caduto nell’oblio durante la persecuzione nazi-fascista e ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz.
Marco Meotto, Docente: «Una vicenda che forse per gli studenti può essere un modo per avvicinarsi alla storia con la “s” maiuscola attraverso una storia con la “s” minuscola, più vicina all’universo con il quale si confrontano. Questi racconti hanno anche un richiamo all’attualità come il riferimento con la nave St. Luis, l’imbarcazione che durante la guerra prova a portare degli ebrei in fuga negli Stati Uniti ma viene respinta ed costretta a tornare in Europa. Questo è un tema di stringente attualità: profughi che fuggono e respingimenti. Credo che questi esempi possano essere degli spunti per ragionare anche sul presente».
La storia di Arpad Weisz si intreccia con quelle di milioni di vittime, accomunate dalle stesso destino, nel progetto “Auschwitz dall’alto - Il Plastico della Memoria”. Un punto di vista alternativo, per raccontare l’orrore dell’olocausto attraverso una serie di documenti ufficiali ritrovati dalla CIA nel 1974.
Marco Perazzolo, Compagnia teatrale I Retroscena: «La storia di come, intorno agli anni ‘70, la CIA abbia trovato negli archivi del Maryland delle fotografie di “Auschwitz dall’alto”. Precisamente, erano fotografie scattante da un aereo da parte di un ricognitore americano nel 1974».
Auschwitz dall’alto è un viaggio che racconta la vita di tutti i giorni nei lager nazisti attraverso la ricostruzione storica e le voci degli attori della compagnia teatrale “I Retroscena”. Un video proiettato sul Plastico della Memoria, modello del campo di Birkenau, realizzato da 12 soci dell’Associazione 296 Model Venaria che hanno ricostruito fedelmente, in scala, l’intera struttura.
Gennaro Ciotola, presidente Associazione 296 Model Venaria Reale: «Il progetto nasce con il disegno in CAD 3D. Sono due anni di studi e formazione che hanno coinvolto 12 modellisti. Quest’anno, con il 7° corso di modellismo, abbiamo realizzato anche la sezione delle baracche o blocchi, di uomini e donne, più una miniatura di un pigiama, di una maschera a gas e del gas Zyclon B».
A concludere la rassegna di appuntamenti in programma, nei locali della Sala espositiva Comunale, in via Mensa 34, l’esposizione dedicata a Mafalda di Savoia “Il passato vive nel presente” curata da Gianni Segato in collaborazione con Lorenzo Carrus e la Pro Loco Altessano-Venaria Reale. Una mostra per ricordare la figlia di Vittorio Emanuele III, deportata e uccisa nel campo di concentramento di Buchenwald.
Gianni Segato, curatore mostra: «Nell’ambito della Giornata della Memoria abbiamo voluto ricordare questa figura perché, nemmeno i potenti sono riusciti a sfuggire alla follia nazista. Infatti, anche la figlia del Re Vittorio Emanuele III è stata deportata e uccisa nei campi di concentramento. In 12 cartelloni, abbiamo allestito questa mostra che racconta la storia di Mafalda di Savoia da quando è nata a quando è morta».
Nei locali della Sala Espositiva, spazio anche ai plastici che riproducono le baracche dei campi di concentramento realizzati dai soci del 296 Model Venaria.
La mostra, fino al 9 febbraio, è a ingresso gratuito. Per informazioni consultare il sito www.comune.venariareale.to.it o la pagina Facebook “Città di Venaria Reale”.

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