IL SALUTO CORALE A NEVIO FABBRIS

funerale fabbris nevio

10/02/2011

 
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Di Vittorio Billera

NEVIO FABBRIS, UNA VITA IN LIBERTÀ

È l'accorato saluto dell'amico Lino Cappello che commuove la piazza e porta i convenuti a riflettere su quei giorni di lotta per la liberazione dall'occupazione nazifascista. Il sindaco Giuseppe Catania, a nome dell'Amministrazione e della città ringrazia Fabbris per la sua vita spesa a favore degli altri, prima con la scelta partigiana, poi con la difesa degli ultimi nel posto di lavoro con le lotte sindacali. Un uomo poliedrico, Nevio Fabbris, partigiano, sindacalista, marito, pittore, o meglio “dipintore” come amava definirsi, poeta, arte imparata e offerta ai più dopo la scoperta della potenza della scrittura in seguito alla frequentazione dei corsi delle 150 ore. Uno di noi, un uomo per cui si può affermare “noi” grazie alla sua scelta di schierarsi in un periodo molto travagliato e particolare per la Nazione, una scelta, senza revisionismi storici, che ha contribuito alla democrazia ed alla libertà di un popolo.

Hanno risposto in tanti all'appello di Nevio Fabbris, venerdì 4 febbraio, nella piazza del Municipio di Venaria. Venite a salutarmi, cari amici. Al funerale del partigiano venariese, tanti erano i soci dell'Anpi, chi ha con lui condiviso battaglie, Lino Cappello, giovani e meno, l'Amministrazione ed il Consiglio comunale della Città, amici e conoscenti, naturalmente i parenti più vicini, i nipoti, la sorella Maria e la moglie Ida, compagna di una vita comune, vissuta fianco a fianco fino in fondo. Ricordi e rispetto verso chi con le proprie scelte si è impegnato per la libertà e la democrazia, in un tempo poi non così lontano, quel periodo storico che dall'8 settembre 1943 alla fine della 2^ guerra mondiale nel 1945, anche nel nostro territorio ha visto le gesta di uomini costruttori di pace, come Nevio Fabbris. È stato questo il senso che lo ha spinto di prima persona a partecipare ai preziosi incontri con le scuole organizzati dall'Anpi cittadino, per trasferire le esperienze della guerra di Liberazione e non dimenticare. Nel servizio si vuole ricordare quest'uomo, a cui tutti dobbiamo un po' della nostra libertà. I giovani dell'Anpi, intonando “Bella Ciao” danno il via ad un ultimo saluto corale al feretro del defunto.

A 85 anni, con Nevio Fabbris se ne va un altro pezzo di storia recente venariese.

L'Anpi, sezione di Venaria Reale, scrive: « Ti ricorderemo come il ragazzino impaurito, insieme al Tuo amico Lino, già antifascisti, giovanissimi si recano alla loro prima riunione clandestina alla periferia dell'allora Venaria, tenuta da Andrea Mensa. Qualche mese dopo già in cammino verso Varisella, luogo di incontro dei primi gruppi venariesi. Poi Partigiano sempre camminando, soffrendo per il suo gracile fisico, i pidocchi, le paure, la visione dei suoi amici uccisi, la umiliante performance in Francia, il rientro a Venaria a riabbracciare la sua mamma, la sua dedizione al sindacato, a difesa ancora una volta della Democrazia, la Giustizia nelle fabbriche.

Trascinatore con la sua inseparabile, compagna, moglie, Ida, dei corsi delle 150 ore. Da qui parte la voglia di scrivere, lasciare la sua testimonianza, a chi è nato dopo, a chi nascerà dopo. Il suo libro, “ Un partigiano racconta”, un senso unico nel racconto partigiano, il noi, nelle sue poesie, tutto l’amore per la moglie, la natura, la libertà, il futuro. Di seguito ne ricordiamo una in particolare.

ALLO STUDENTE

Caro ragazzo hai sentito parlare dei Partigiani?

Ne sono rimasti pochi

Il tempo inesorabile

se li è portati con sé.

Molti sono morti sul

campo di battaglia.

Sono morti ma hanno lasciato in eredità

dei valori inestimabili

come la REPUBBLICA,

la COSTITUZIONE Italiana

la LIBERTÀ la DEMOCRAZIA.

Per questi valori i Partigiani

hanno sofferto immani fatiche

freddo fame e sete.

Non meritano forse una tua stretta di mano?

Un inno al ricordo, alla riconoscenza, di quei ribelli che hanno fatto una scelta di parte, che oggi è sempre più difficile rifare.

Ci lascia un poeta, un dipintore, come voleva che lo chiamassimo; anche nei suoi dipinti, l’amore per Ida, per la natura. Venaria perde un uomo di cultura, che se non avesse subito la grande disgrazia, avrebbe sicuramente dato molto a tutti noi. Ida la sua adorata, moglie, compagna nella vita, infermiera. Una sua frase dice tutto: ”ho sposato un saldatore, mi sono ritrovata con uno scrittore un poeta, un pittore”.

Grazie Nevio per il tuo insegnamento di vita. A Ida chiediamo di essere forte come in questi ultimi anni di apprensione, corse avanti indietro per il tuo amato Nevio, appropriati del suo coraggio in tutti i sensi. Grazie anche a te per il tuo modo affabile di fare. Cercheremo di starti vicino, cercando di riempire degnamente, un pochino, il grande vuoto lasciato da Nevio ».


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