Il 27 febbraio le iniziative in città per il Giorno del Ricordo

foibe ricordo

09/03/2009

 
RIFLESSIONI SUL GIORNO DEL RICORDO

Nel 2004 è stato istituito in Italia il "Giorno del Ricordo". Il fine della ricorrenza è di conservare e rinnovare la memoria sulla tragedia, a lungo dimenticata, delle vittime delle foibe, i buchi di natura carsica in cui furono gettate centinaia di persone ad opera dell’Armata Popolare di Liberazione Jugoslava, e dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il “Giorno del Ricordo” è celebrato il 10 febbraio. In questa data la Città di Venaria Reale ha partecipato alle commemorazioni presso il cimitero monumentale di Torino.
Il 27 febbraio, invece, presso il Centro polivalente “Iqbal Masih” di via Buozzi, alle ore 21:00 la nostra città ha celebrato il ricordo delle foibe con una serata volta a valorizzare il patrimonio culturale, storico e letterario dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, fortemente voluta dal comitato venariese per il “Giorno della Memoria”, di cui fanno parte le scuole cittadine, le associazioni combattentistiche d’Arma, l’A.n.p.i, il Comitato Pace Venariese, i sindacati e alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale, fra cui il Sindaco della Città Nicola Pollari e il presidente del Consiglio comunale Franco Izzo. Durante la serata il quartetto musicale Mitteleuropa Ensemble Chamber Quartet,composto da voce, pianoforte, flicorno ed un’ attrice, ha proposto al pubblico un concerto letterario con musica popolare, testi poetici e canti dell’esodo davanti ad un pubblico calorosissimo che ha seguito la serata con molta partecipazione, alzandosi in piedi per l’ultima sinfonia: il “Va pensiero” che Verdi ha composto pensando all’esodo degli Ebrei da Babilonia e nelle cui parole si può riconoscere anche la tragedia delle foibe. Il concerto è stato preceduto dalle toccanti testimonianze di profughi, come il signor Sergio Ulianich, consigliere del “libero Comune di Pola in esilio” nato a Pola , in Istria, nel 1947, proprio quando la città veniva ceduta all’amministrazione titina. Con rammarico ha ricordato come la storia della sua gente sia stata a lungo dimenticata e da anni si impegna in iniziative analoghe a quelle della serata del 27 febbraio per diffondere la cultura istriana e per sensibilizzare le coscienze sul dramma subito dai perseguitati delle foibe.

G. Lavanga

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