In ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi

vittime terrorismo 9 maggio

12/05/2009

Di Vittorio Billera

La “Giornata in Memoria delle vittime del terrorismo”

500 vittime, circa 5000 feriti, odio tra le opposte parti: questo ha caratterizzato gli anni dello stragismo, gli anni di piombo, di quel periodo compreso tra il 1969 ed il 1989. La Repubblica Italiana riconosce il 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro, quale "Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo", al fine di ricordare tutte le vittime delle stragi di tale matrice. Ed è in questo ambito che la Città di Venaria Reale, ha organizzato per il 10 maggio, in piazza Atzei, la “Giornata in Memoria delle vittime del terrorismo”. La commemorazione cittadina si è aperta con gli interventi del presidente del Consiglio comunale Franco Izzo, dall'accorato affondo del presidente dell'Associazione Italiane Vittime Terrorismo, Dante Notaristefano, dalla testimonianza di Giuseppe Scaglia, figlio di una vittima della strage di piazza Fontana, ed infine dal sindaco Nicola Pollari. La presenza del Corpo Musicale “G. Verdi”, ha accompagnato l'intera cerimonia. L'Associazione venariese dei Bersaglieri in bicicletta ha voluto, con la propria presenza, sottolineare l'importante momento di riunione. E proprio il sindaco Pollari, che in questa occasione ha ricordato, tra gli altri, Benito Atzei, Medaglia d'Argento al Valor civile, il quale monumento nell'omonima piazza è stato da poco restaurato. E' stata deposta una corona in ricordo. Ma chi era Atzei? Arruolatosi nell'arma dei Carabinieri, era stato assegnato con il grado di vicebrigadiere come responsabile alla stazione di Corio, in provincia di Torino, dove viveva con la famiglia. L'8 ottobre 1982 Atzei, di servizio col carabiniere ausiliario Giovanni Bertello ad un posto di blocco lungo la strada per Caselle Torinese, fermò per controlli una Renault 5, a bordo della quale vi erano alcuni militanti delle Brigate Rosse. Altri brigatisti erano su una Citroen Dyane che precedeva la Renault. Le auto portavano un importante capo terrorista. I sovversivi spararono dalle auto, uccidendo il vicebrigadiere Atzei e ferendo Bertello, quindi si impadronirono delle armi dei carabinieri e fuggirono con un'altra auto, abbandonando la Renault 5. L'omicidio fu rivendicato da una telefonata che specificava le armi prese ai carabinieri. Gli assassini vennero individuati due giorni dopo l'omicidio, grazie al fatto che l'automobile abbandonata era di proprietà di uno di loro.I terroristi, che appartenevano alle Brigate Rosse - Partito della Guerriglia, sottogruppo Potere Rosso, vennero condannati il 26 febbraio del 1985 dalla corte d'assise di Torino. Da segnalare alla manifestazione la presenza di alcuni consiglieri comunali e di alcuni assessori.


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