Il Giorno del Ricordo per non dimenticare le vittime delle foibe e le storie dei tanti esuli

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13/02/2018





Di Vittorio Billera, Azzurra Papalia

#FactoryVenariaReale
 
Il Giorno del Ricordo per non dimenticare le vittime delle foibe e le storie dei tanti esuli
 
Sulle note del Silenzio e dell’Inno di Mameli, intonato dal  Coro Tre Valli Città di Venaria Reale, domenica 11 febbraio al “Giardino Martiri delle Foibe” di Venaria Reale, è stato celebrato il “Giorno del ricordo”.
L’iniziativa, nata su decreto legislativo nazionale n. 92 del 30 marzo 2004, ha coinvolto l’Amministrazione comunale, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, il Comitato della Memoria, l’ Associazione della Famiglia Polesana di Torino e ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia).
Le foibe, cavità naturali e profonde decine di metri, sono state l’incubo della popolazione italiana che viveva nel territorio della Venezia Giulia e dell’Istria. Vi venivano gettati, spesso con accuse assurde, donne, uomini e bambini, a volte ancora in vita, perseguitati e poi torturati dai partigiani comunisti di Tito.
Andor Brakus, esule Fiumano e vicepresidente ANVGD, dichiara «La rappresentazione della giornata deve però servire a spiegare che quello che è ci è successo non deve più ripetersi. Siamo  stati merce di scambio, bisognava pagare i danni di guerra e hanno usato le nostre popolazioni 350.000 persone dell’ Istria, Fiume, parte della Dalmazia sono state il prezzo per il pagamento dei danni di guerra».
Dopo l’armistizio dell’8 settembre del ‘43 e fino al ‘47 a Trieste, Gorizia, Pola e Fiume alcuni degli scenari del massacro, era  scoppiato il terrore.  Sergio Uljanic, dell’Associazione Famiglia Polesana di Torino, afferma «Per noi è solo esistito un dramma voluto purtroppo dalle grandi potenze che hanno stabilito che dovevamo perdere le terre a favore del Totalitarismo di Tito. Di conseguenza per noi sia la destra e sinistra non hanno nessun senso. Il giorno della memoria rappresenta il ricordo di quello che ci è successo, che sia di monito per generazioni future  che non si ripeta, perché 350.000 persone hanno dovuto abbandonare le nostre terre». Un capitolo di storia a lungo dimenticato che Venaria Reale ha voluto valorizzare abbracciando tutte le vittime dell’odio “non solo attraverso semplici slogan ma con la partecipazione cosciente” hanno ricordato Sindaco e Presidente del Consiglio di Venaria Reale.

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